B&B, pizzerie, consulenti italiani e Costa Rica

di Gabriele Rivolta

Da cinque anni vivo in Costa Rica, sono uscito da tempo dall’approccio del turista. Posso capire il luogo, il suo popolo, usi e costumi costaricensi. Cercherò di trasmettere le mie impressioni, sapendo già che ognuno di noi vede secondo i propri occhi. Quella che mi accingo a raccontare è una storia, neppure molto romanzata, di una giovane coppia italiana.

Negli ultimi anni, qui nel Caribe Sur, ho visto arrivare decine di connazionali, molti dei quali sono ritornati a casa con le pive nel sacco e con meno soldi di quando sono arrivati. Perché succede ciò? La prima risposta è perché peccano di fantasia in campo commerciale. Chi si trasferisce e deve lavorare per poter mettere insieme il pasto con la cena sceglie sempre le stesse cose: apre un Bed and Breakfast o una pizzeria, al più un ristorante e fino a qui, credo mi darete ragione. Eppure prima lavoravano come metalmeccanici, impiegati, i più arditi erano artigiani del legno.

 

Gli errori

 
Il primo e macroscopico errore che commettono è quello d’improvvisarsi albergatore, che ci vuole? Basta cambiare le lenzuola, mettersi su Booking, una scopatina veloce e poi andare in spiaggia. A volte, per la verità, ritornano ustionati. Ma che è una scottatura di fronte al tempo libero, all’aria pura, al mare e alla pura vida? Nulla di più sbagliato! Continuando così di scottature ne prenderanno una seconda.

Spesso cadono in mano di sedicenti consulenti tuttologi (loro compaesani), che promettono cose che anche un cretino saprebbe evitare: con 400 dollari ti faccio costituire una società, sottacendo il fatto che anche il notaio, giustamente, pretende la sua parcella. Aggiungono poi: solo con la società potrai lavorare e aprire un conto in banca: altri 150 dollari per essere presentati a un impiegato del Banco Nacional. Arrivano a proporre di procurare la residenza costaricense per 2.000 dollari. E ancora, per un permesso di costruzione hanno un amico che però va aiutato… Insomma gli sprovveduti pseudo imprenditori partono col piede sbagliato e siamo solo all’inizio! Possibile non sappiano che un italiano all’estero è il peggior nemico dei suoi compatrioti?

 

Le conseguenze

 

Infatti i 1.400 dollari (compresa la consulenza) per la costituzione della società sono buttati al vento: la società si rivela inutile. Il conto in banca lo può aprire anche una persona fisica, basta solo parlare un poco lo spagnolo o l’inglese, ma si sa siamo italiani brava gente, ci arrabattiamo ma le lingue proprio non ci entrano in testa. Anche ‘l’aiutino’ ce lo siamo portati da casa!

Avviato, si fa per dire, il B&B devono affrontare una serie di problematiche alle quali non sono abituati. Dove comprare le lenzuola senza farsi spennare? E il tostapane? E le marmellate per la colazione? Anche la carta igienica rischia di diventare un problema!

Pregano che non si verifichi alcun guasto agli impianti perché non saprebbero dove mettere le mani e peggio ancora che non s’intasi un water. Non sanno i tapini che qui in Costa Rica gli impianti sono quasi sempre fatti approssimativamente e le riparazioni seguono lo stesso canovaccio.

 

Pizzerie e ristoranti

 

Analogo discorso per pizzerie e ristoranti, con un’aggravante in più; il gusto. Uno dei vanti italiani è la cucina, però i gusti in giro per il mondo sono diversi. Anche le materie prime! La pizza italiana qui non si può replicare.  I forni sono elettrici e questo già basterebbe, ma sono soprattutto farina, lievito e mozzarella a essere diversi. Il risultato lo si può intuire.
Ho visto un ragazzo costruire un forno a legna utilizzando mattoni refrattari, la pizza era decente ma in pochi mesi ha chiuso. Perché? L’alto costo dei materiale e soprattutto le spese di trasporto e sdoganamento lo hanno ucciso. Qui esistono solo i blocchi di cemento, altri elementi di costruzione non sono reperibili.
Ho visto anche diversi ragazzi aprire un ristorante solo perché a casa gli amici dicevano che cucinavano bene. E ancora, un ex cuoco di una mensa incaponirsi nell’aprire una trattoria stile italiano. I risultati bruciano ancora oggi.

 

 

 I consulenti

 

Dopo essere stato selezionati per i Campionati Mondiali della menzogna, anche i consulenti hanno fatto le valige. Più che aver fatto le valige se la sono data a gambe, inseguiti da italiani furiosi. La loro avventura in Costa Rica è durata poco più di quattro mesi per l’uno mentre per il sommo solone è durata qualcosa in più. Ora sui socials p sputano nel piatto nel quale ha mangiato o peggio ancora continuano a scrivere di trovarsi qui. Raccontano di essersi trasferit in Messico e in Nepal, perchè presentano migliori opportunità di lavoro. Che ci siano tanti italiani sprovveduti anche là? Purtroppo sono ancora in circolazione: attenti voi che andate a Cozumel e a Katmandu! Vi do qualche indizio: i consulenti hanno sorriso smagliante e abbronzatura perfetta. In genere non hanno una statura eccelsa,  portano la mosca o i baffi, a volte la barba, hanno un’unconfondibile accento regionale molto marcato e hanno già girato più paesi ma sono esperti in quello in cui risiedono. Da subito! Uno dei due è inconfondibile: è uguale spaccato a Topo Gigio, pure i capelli sono color topo.

 

Licenze e tasse

 

Ma la licenza per operare? Oddio ci vorrà una licenza? Che si fa, torniamo dal solito consulente? No è scappato, cioè si è trasferito. Fiscalmente parlando cosa dobbiamo fare? L’imposta sui consumi (IVA) dobbiamo applicarla? Se si qual’è la percentuale? Quante tasse pagheremo? Incubo ereditato e importato dall’Italia. Nulla, niente tasse. Ma come sei sicuro? Assolutamente sì, il motivo è che qui attorno ci sono altri 200 B&B e pizzerie di proprietà italiana, che lavorano meglio e sicuramente più di te.

Se tu non avessi dato a quell’albergo la disponibilità di ricevere i loro ospiti in sovrannumero saresti vuoto. E’ vero non avresti i problemi che qui abbiamo elencato ma, per contrappunto, oltre alla testa avresti anche la pancia vuota. Meno male, se no come avresti potuto andare in spiaggia a bruciarti? Evviva la politica dello struzzo! Ma attenti qui la sabbia scotta una cifra.

Tutto brutto dunque? Sicuramente no. La Costa Rica presenta grandi contrasti e la vita di tutti i giorni richiede una particolare attitudine che si apprende solo col tempo.

 

 

Perché?

 

Spesso e volentieri molte cose mancano in loco, oggetti che noi consideriamo indispensabili. Un metro costaricense varia tra i 98 e i 102 cm. che è pur sempre una buona misura se rapportata ai metri di altri paesi. Non parliamo del chilogrammo che qui, forse furbescamente, mischiano alle libbre, così come i litri ai galloni. Loro, i Ticos, convivono con questa approssimazione ma per un italiano è un dramma. E pure per il suo portafogli.

Molte strade sono sterrate e polverose, la via principale è asfaltata ma, a volte, ha buche che sono crateri. Qui vi sono infinite specie vegetali che si contendono gli spazi. Dovrete saperci vivere e prestare molta attenzione. La caduta di un albero su una casa, fatto non raro, può esservi fatale.

Molti italiani, soprattutto gli imprenditori o presunti tali, soffrono per queste inefficienze e non si danno pace, vorrebbero insegnare ai Ticos fare i Ticos. Ma non ne sono capaci! E il loro fegato ne risente.

 

Ma allora manco pensarci di venire in Costa Rica.

 

Sbagliato! Chi è giovane o ha lo spirito giovane, carattere, fiducia in sè, ama i contrasti,  la diversità, non teme l’imprevisto, troverà facili le cose. Anche chi accetta che tutto possa cambiare in ogni istante, chi sa guardare dritto negli occhi un nero senza abbassare lo sguardo, chi sa cosa vuole, avrà possibilità di successo.

Per contro consiglio a chi ha paura del nuovo e diverso, a chi vuole solo fare soldi, a chi si porta appresso i propri dubbi, ossessioni e ambizioni, di rimanere sul patrio suolo. Pure chi ama le certezze e detesta gli insetti, i serpenti, i ragni e gli scorpioni sul proprio cammino, farebbe meglio a riconsiderare l’idea di trasferirsi. Idea assolutamente da abbondare per chi si lamenta della troppa pioggia o del troppo sole, del troppo sporco, del troppo inefficiente e che vivendo male sa che la colpa è sempre degli altri.

 

So tutto io

 

Qui gli stranieri sono comunque bene accetti, a patto che non si mettano in cattedra col tono del so tutto io, tipico del genere ‘italicus’. Le mie parole vi suonano come ammazza sogni? Venite e mettetevi alla prova! Riuscirete? Nessuno ha la risposta ma se sarete baciati dal successo, sarò felice di congratularmi con voi e comunque il mio aiuto non mancherà a nessuno di quelli che ci proveranno.


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20 commenti su “B&B, pizzerie, consulenti italiani e Costa Rica”

  1. Mi è piaciuto moltissimo infatti siamo noi che dobbiamo adattarci ad un nuovo ambiente e non viceversa. Non si può pensare di avere tutto quello che abbiamo a casa nostra in un paese di cultura e tradizioni diverse! Per le strade confermo alla grande. L’approssimazione fa parte dell’indole sud americana e una volta capita ti rilassi e cominci a vivere. PURA VIDA a tutti. E felice Pasqua ovunque voi siate

    1. Grazie Maria Pia, le trovo argute le tue precisazione e, in un Paese dove la colpa è sempre degli altri, meritevoli di nota.
      Mi fanno ridere quelle persone che emigrano in un paese straniero e poi pretendono ci trasferirci anche la loro cultura senza nessuna considerazione per quella locale.
      Felice Pasqua a tee famiglia.
      Gabriele

  2. Bello il tuo articolo e soprattutto reale..si sa, la vita non è sempre rose fiori e capita spesso che la realtà superi la fantasia…ho amici italiani in Costa Rica che se la cavano alla grande, e amici costarricensi che sanno fare altrettanto bene…credo comunque che se si ha un sogno si debba provare a realizzarlo…
    Buona pasqua e pura vida a tutti!!

    1. Esatto Cristina, anche io e la mia ragazza abbiamo un sogno. È vero, in Italia facevamo lavori totalmente differenti e qui ci stiamo reinventando albergatori. Ma cerchiamo di farlo al meglio. Abbiamo fatto e faremo degli errori ma vogliamo farcela proprio per realizzare il nostro sogno che è di passare la vita in questo splendido paese. Noi stiamo imparando affinché diventi il nostro lavoro. Come si dice? Nessuno nasce imparato!

  3. Bellissimo articolo, e valido non solo per un italiano in Costa Rica ma in tutto il mondo. Io vivo in Colombia e molti compatrioti mi chiedono “ma se vengo in Colombia, e apro un’attivitá, faccio i soldi?” d’ora in poi gli posterò il tuo articolo! 😉

    1. Hola Roberta, sarò felice se ti agevolerò il compito!!!
      Tutti pensano di andare all’estero a ‘fare soldi’, secondo me è molto meglio cercare e trovare quella serenità che a casa era stata snarrita.
      Se si emigra portando con sè problemi irrisolti, si ripresenteranno sempre.
      Un abbraccio.

  4. Da 9 anni vivo in Costa Rica e queso artícolo dice tutto la mía curiosita riguarda la foto perche conosco due persone Chi sono quelli della foto?parche e stata messa?in base allá risposta ti diro si piu….ciao y grazie

    1. Ciao Isa, grazie per il tuo commento. Non conosco tutte le persone ritratte nella foto, o meglio non conosco il nome per intero, a parte quello della mia compagna Orietta Araya Sancho (a sinistra nella foto) poi ci sono Manuela Ciullo insieme a Alessandro Billi, Ciccio e la compagna Xelo, Natale con Valentina.
      La Costa Rica non è poi tanto grande e le cose prima o poi si vengono a sapere, prova ne è l’articolo.
      Buona serata

  5. Niente di quel che hai scritto era oscuro per me certe cose comunque vanno descritte ed è onesto ogni tanto rammentare i principi fondamentali validi ovunque poi esiste la fortuna nella vita quella che noi a napoli chiamiamo « ciorta» . Buona pasqua.

    1. Ciao Osvaldo, grazie per il tuo parere che si rispecchia nel mio. Purtroppo non ho conoscenza della lingua napoletana ma credo vi siano espressioni più colorite, ne siete i maestri.
      So di non aver scritto niente di nuovo ma proprio questa è la novità.
      Un abbraccio, grazie per gli auguri.

  6. Giovanna Ceccherini

    Ciao Gabriele. Ancora una volta dimostri di possedere una visione concreta e pragmatica della realtà costaricense per gli immigrati Italiani. Secondo me, accade un fenomeno, in questi anni, per il quale sentiamo di stare così poco bene in Italia, da tendere ad idealizzare tutto quanto sta al di fuori del Paese e non ci rendiamo conto, finchè non lo proviamo sulla nostra pelle, che emigrare richiede soprattutto un grande spirito di adattamento, più che capacità imprenditoriali. Se ci si
    sa adattare, se si comprende e si rispetta la cultura locale, se siamo onesti ed umili, si può tentare di essere imprenditori dovunque. Ma bisogna partire con la forma mentis e darsi il tempo di fare numerosi sopralluoghi o permanenze abbastanza lunghe per capire sesi sta trovando quanto si desidera. Ti riconrdo sempre con grande affetto. Giovanna

    1. Ciao Giovanna, che piacere leggerti.
      Hai indubbiamente ragione su ciò che scrivi, così come purtroppo definiscono la maggior parte degli italiani all’estere pizza, spaghetti e mafia! Non molto tempo fa ci aggiungevano anche Berlusconi, poi fortunatamente è passato di moda 🙂
      Qui ti si aspetta sempre, ricordatelo!
      Un abbraccio.

  7. Il problema siamo noi. La stessa cosa sta succedendo a Tenerife, dopo che si è sparsa la voce che lì si può vivere bene con poco. Arrivati gli italiani sono iniziati problemi di truffe varie.
    Facciamo proprio fatica a vivere in maniera civile e soprattutto legale.
    Da quando ho iniziato a fare network marketing ho visto la stessa cosa anche qui. In tutto il mondo è una professione che fendea noi vogliamo solo avere io soldi senza lavorare ed ecco che tutto finisce in vacca. Chissà quale strato del fondo dobbiamo toccare prima di capire che è ora di cambiare

    1. Caro Fabrizio, in tutto il mondo siamo uguali e forse la nostra fama ci ha già preceduti. Anzi è così senza dubbio, infatti quando ti presenti come italiano subito ti dicono: italiano? Ah sì pizza, spaghetti e mafia! Non hanno poi tutti i torti.
      Ovvio non tutti siamo così…

    1. Sono innamorato della Costa Rica ormai da anni, non posso stare zitto vedendo chi le arreca del male seppur non consapevolmente. In me non troverai una persona che ti dice: tutto bello, va tutto bene, nessun problema. So di essere, a volte, una persona scomoda e in questo articolo alcuni protagonisti hanno riconosciuto se stessi, uno di loro mi ha ringraziato, per gli altri è stato diverso.
      Cerco di essere imparziale, cosa peraltro impossibile, o meglio riporto ciò che di bello o brutto i miei occhi vedono e la mia mente elabora.
      Pura vida!

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