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Scoprire la Costa Rica usando la testa

di Gabriele Rivolta
Costa Rica, istruzioni per l’uso – Parte prima
 
Partire per un viaggio in Costa Rica, corridoio tra l’America del Nord e del Sud, significa scegliere un soggiorno etico e rispettoso dell’ambiente. Qui vi è circa il 5% della biodiversità del pianeta e numerosissimi ecosistemi diversi che vanno rispettati.  Grande circa il doppio della Sicilia, la Costa Rica presenta dei paesaggi assai differenti, con due oceani (Atlantico e Pacifico), numerosi vulcani (7 dei quali attivi) e soprattutto 161 tra parchi nazionali e aree protette (27% del territorio).
Tuttavia, bisogna preparare con attenzione il proprio itinerario, perché la mappa della Costa Rica è attraversata da cordigliere che allungano i percorsi mentre le strade permettono medie orarie di cinquanta kilometri. Meglio ottimizzare gli spostamenti e concentrarsi su ciò che interessa. Per questo, puoi contare su di noi. Ti sveleremo le nostre tappe preferite della Svizzera dell’America centrale.

 
Cosa vedere nel centro

Il cacao e il cioccolato della Costa Rica

di Gabriele Rivolta
L’albero del cacao cresce solo nel calore tropicale delle foreste equatoriali. L’ombra delle piante ad alto fusto protegge i giovani alberi dal sole che brucia e dai venti più impetuosi. Dopo cinque anni l’albero è abbastanza forte da riuscire a sopravvivere. Ed è proprio qui che tutto ha inizio.
Da dove viene
Nelle culture precolombiane il cacao veniva consumate in bevande salate e speziate, oggi nell’uso quotidiano occidentale è invariabilmente bevuto e mangiato con l’aggiunta di zucchero.
Maya, Aztechi e molte altre popolazioni precolombiane coltivavano il cacao da millenni, lo stesso ha avuto un ruolo centrale nell’alimentazione e nella cultura dei. Tra le molte preparazioni dagli Aztechi spiccava su tutte una bevanda amara chiamata “xocolātl”. Un’altra ricetta della tradizione univa le fave di cacao al peperoncino. Usato come cibo, bevanda e moneta, il cacao divenne simbolo di energia, fertilità e vita.
Gli effetti dell’assunzione
Nella produzione artigianale di qualità, il cioccolato è preparato utilizzando la pasta di cacao come realizzata e imballata nei paesi origine, con l’aggiunta d’ingredienti e aromi. Nella produzione industriale, è preparato miscelando il burro di cacao (la parte grassa dei semi di cacao) con polvere di semi di cacao, zucchero e altri ingredienti facoltativi, quali il latte, le mandorle, le nocciole, il pistacchio o altri aromi.
Alcuni studi sembrano confermare che il consumo frequente di cioccolato possa condurre a una particolare forma di dipendenza.  Altri studi dimostrano come l’assunzione di cioccolato stimoli il rilascio di endorfine, in grado di aumentare il buon umore.

Parchi nazionali della Costa Rica

di Gabriele Rivolta
I Ticos, gli abitanti della Costa Rica, hanno destinato il ventisette per cento della superficie del loro Paese ad area protetta. Parchi nazionali, aree protette e rifugi di vita silvestre costituiscono quest’oasi di verde, formata da vari tipi di foresta. Da molti anni singoli individui e gruppi di privati, acquistano aree di territorio per destinarle a progetti di riforestazione.
I primi passi dei parchi
L’istituzione del sistema di aree protette è stata un’affermazione di grandi ideali ma il cammino che ha condotto a questo risultato non è stato privo di difficoltà. La creazione dei parchi e delle aree protette si è sviluppata attraverso molti sacrifici.
Nils Olaf Wesserb e la moglie Karen, svedesi di nascita ma Ticos di adozione, si trasferirono in Costa Rica nel 1955. Crearono nella zona di Montezuma una fattoria costruita secondo canoni ambientalisti rispettosi della natura. Si opposero ai primi tentativi di sfruttamento della zona di Cabo Blanco nella penisola di Nicoya. Raccolsero il denaro, trentamila dollari necessari per comprare i 1200 ettari che oggi costituiscono la Reserva Natural Absoluta de Cabo Blanco. Ciò avveniva nel 1958, ci sarebbero voluti ancora cinque anni per l’istituzione del parco. L’ostinazione dei coniugi Wesserb fu determinante nella realizzazione del progetto. Nils fu poi assassinato mentre cercava di realizzare un’altra area protetta nella penisola di Osa.

La nascita del parco di Santa Rosa
Mario Boza, uno studente costaricense dedito alle scienze forestali, riuscì a realizzare il suo ambizioso progetto di tutela. Riuscì a realizzare il parco nazionale di Santa Rosa, uno dei più selvaggi della Costa Rica. Questo parco è situato nella zona nord della costa pacifica.  Nel 1969 il governo istituì il Dipartimento dei Parchi Nazionali e diede il via al Parco di Santa Rosa. La cronica mancanza di denaro non permise alle istituzioni di far rispettare i dettami della zona protetta. La stessa, era, infatti, sistematicamente utilizzata come pascolo da parte degli allevatori della zona. Parecchi danni furono arrecati da chi bruciava il sottobosco e segava gli alberi. Mario Boza si rivolse alla stampa denunciando la situazione, facendone uno scandalo. Titoli come “Il Parco di Santa Rosa in fiamme” iniziarono a comparire sui giornali muovendo l’opinione pubblica. Il governo a fronte alla forte presa di posizione dei cittadini stanziò nuovi fondi. La felice conseguenza fu che i terreni furono recuperati e riconvertiti.

Wanderlust: la sindrome di chi necessita viaggiare

di Gabriele Rivolta
Ogni anno 30.000 turisti italiani approdano sulle spiagge della Costa Rica. Per la quasi totalità di essi non si tratta del loro primo viaggio all’estero. La Costa Rica non viene considerata quale primo destino, il che fa presupporre che siano stati colpiti da una curiosa sindrome.
C’è chi sta bene a casa propria, nella propria città seduto sul suo divano e c’è chi porta sempre con sé il passaporto. Molte volte è una vera e propria sindrome. Questa sindrome, statene sicuri, non si esaurisce nemmeno dopo l’ultimo viaggio.
Se non riuscite a stare mai fermi in un posto e sentite l’irrefrenabile desiderio di esplorare il mondo, di vedere luoghi nuovi e di conoscere nuove culture, potreste essere affetti dalla malattia del viaggiatore.
 

 
La sindrome

Bahia Drake, coccodrilli, natura e immersioni

di Elisabetta Rivolta
Bahia Drake
 
Bahia Drake è una sperduta località nella penisola di Osa. Si raggiunge in barca, attraversando la foresta di mangrovie del Rio Sierpe.
Lungo il fiume un coccodrillo immobile tra le mangrovie scivola dolcemente in acqua, ne avvistiamo un secondo, sembra un tronco. Il Rio Sierpe vicino al mare si divide in numerosi canali piccoli e grandi, svoltiamo in uno strettissimo, forse una scorciatoia, e ci addentriamo sempre più, Dopo poco ecco apparire l’Oceano Pacifico. Arriviamo a Drake Bay, il viaggio e durato circa un’ora e mezza. Lo sbarco è un po’ difficoltoso per la mancanza di un molo e per la risacca!
Le due del pomeriggio abbiamo fame, appena arrivati alle Cabinas Pura Vida notiamo che tra le attività c’è il Canopy Tour. C’informano che bisogna partire immediatamente, la pioggia incombe. In un minuto decidiamo per il sì, al diavolo gli istinti primordiali. Acquistiamo una bottiglia d’acqua e uno snack per placare lo stomaco.

 

Gabriele e il Parque Nacional del Corcovado

di Elisabetta Rivolta
…continua, l’articolo precedente lo puoi trovare qui.
Le immersioni sono finite ma non le emozioni. L’indomani ci svegliamo prestissimo, sono le 5,30, e poi saliamo su una lancia simile a quella che ci ha portato qui da Sierpe. Il cielo è sereno, il mare tranquillo e luccicante, procediamo lungo costa per circa un’ora godendoci il panorama. Facciamo una piccola deviazione per incontrare un branco di delfini che ci accolgono piroettando. Sbarco sulla spiaggia con la risacca che inclina la lancia ma ormai siamo abituati e scendiamo scalzi. Il tempo di asciugare i piedi e ci infiliamo le calze e gli stivali di gomma con cui ci ha equipaggiato Norlyn. Incredibilmente è riuscito a trovare il numero giusto per ciascuno di noi. Sono le 8,00 e il caldo è già insopportabile, ci attendono cinque ore di camminata nella foresta.

 
Il parco
 
Ci troviamo nel Parque Nacional del Corcovado. Nonostante il suo nome siamo in Costa Rica e non a Rio de Janeiro. Questo parco situato nella penisola di Osa è considerato il luogo con la più alta biodiversità del pianeta. Qui, il National Geographic ha stimato esista più del 2,5% della biodiversità mondiale. Siamo anche un po’ spaventati, ma la nostra guida ci rassicura dicendo che cammineremo lentamente e faremo numerose soste. Si parte e subito prende un passo da guerrigliero in fuga, noi arranchiamo dietro di lui. Fortunatamente è rallentato nei suoi movimenti dal grosso cannocchiale Konus, con tanto di treppiede, che si porta appresso. Avvistiamo parecchi animali dalle scimmie Cara Blanca alle Iguane, dai Pecari ai Mapache e diverse specie di uccelli. Un serpente rosso vivo, di cui non capiamo il nome, si arrampica veloce su un albero proprio davanti a noi.

B&B, pizzerie, consulenti italiani e Costa Rica

di Gabriele Rivolta
Da cinque anni vivo in Costa Rica, sono uscito da tempo dall’approccio del turista. Posso capire il luogo, il suo popolo, usi e costumi costaricensi. Cercherò di trasmettere le mie impressioni, sapendo già che ognuno di noi vede secondo i propri occhi. Quella che mi accingo a raccontare è una storia, neppure molto romanzata, di una giovane coppia italiana.
Negli ultimi anni, qui nel Caribe Sur, ho visto arrivare decine di connazionali, molti dei quali sono ritornati a casa con le pive nel sacco e con meno soldi di quando sono arrivati. Perché succede ciò? La prima risposta è perché peccano di fantasia in campo commerciale. Chi si trasferisce e deve lavorare per poter mettere insieme il pasto con la cena sceglie sempre le stesse cose: apre un Bed and Breakfast o una pizzeria, al più un ristorante e fino a qui, credo mi darete ragione. Eppure prima lavoravano come metalmeccanici, impiegati, i più arditi erano artigiani del legno.
 
Gli errori
 
Il primo e macroscopico errore che commettono è quello d’improvvisarsi albergatore, che ci vuole? Basta cambiare le lenzuola, mettersi su Booking, una scopatina veloce e poi andare in spiaggia. A volte, per la verità, ritornano ustionati. Ma che è una scottatura di fronte al tempo libero, all’aria pura, al mare e alla pura vida? Nulla di più sbagliato! Continuando così di scottature ne prenderanno una seconda.
Spesso cadono in mano di sedicenti consulenti tuttologi (loro compaesani), che promettono cose che anche un cretino saprebbe evitare: con 400 dollari ti faccio costituire una società, sottacendo il fatto che anche il notaio, giustamente, pretende la sua parcella. Aggiungono poi: solo con la società potrai lavorare e aprire un conto in banca: altri 150 dollari per essere presentati a un impiegato del Banco Nacional. Arrivano a proporre di procurare la residenza costaricense per 2.000 dollari. E ancora, per un permesso di costruzione hanno un amico che però va aiutato… Insomma gli sprovveduti pseudo imprenditori partono col piede sbagliato e siamo solo all’inizio! Possibile non sappiano che un italiano all’estero è il peggior nemico dei suoi compatrioti?

Don Francisco e la sua fattoria eco agroturistica

 
di Gabriele Rivolta
 
La tenuta
 
Don Francisco Cruz è uno dei più grandi amici di Costa Rica Azul. Questa iniziativa è diretta a tutti i cittadini costaricensi e non, il cui fine lo leggerete poi.
Agricoltore, amante della natura, allo stesso tempo conservatore ma con gli occhi ben piantati al futuro, possiede una passione per l’innovazione. L’ho scoperto visitando la sua fattoria accompagnando un gruppo di turisti italiani. Don Francisco Fernandez nella sua fattoria produce alimenti privi di pesticidi.
La sua impresa eco agroturistica immobiliare El Bosque, è una bella fattoria formata da tre “blocchi” distinti. E’ situata a Bolivar di San Ramon a circa 1200 slm. Nella proprietà vi sono anche accoglienti appartamenti individuali e indipendenti.

I San Gerardo, bellezze nascoste

di Gabriele Rivolta

San Gerardo de Dota e San Gerardo de Rivas sono nascosti tra le montagne di Talamanca e il massiccio di Tinamaste.  Sono situati in una zona chiamata Los Santos (I santi), a causa dei molti villaggi che portano nomi di santi.
Dove
Distanti solo 90 km da San Jose, San Gerardo de Dota e San Gerardo de Rivas sono situati vicini ma su lati opposti della Strada Panamericana. Si trovano nel centro sud della Cordigliera di Talamanca vicino alla più grossa cittadina di San Isidro. Sono entrambe comunità molto piccole predisposte per l’esplorazione delle montagne, della foresta pluviale e dei fiumi che le circondano.
Entrambi sono borghi tranquilli, circondati da un paesaggio agreste sulle rive del fiume Savegre, uno dei fiumi più puliti della Costa Rica e in America Latina.
La posizione geografica, a un’altezza di 1600 metri, favorisce la coltivazione del caffè, forse uno dei migliori al mondo.
Tutta la zona ha un grande potenziale turistico. Attualmente ci sono progetti in via di sviluppo che riguardano la protezione del suo ecosistema. La maggior parte dei progetti è sviluppata dalla comunità stessa.

Il tour dei pipistrelli a Monteverde

di Gabriele Rivolta
 
Che tour chiva (super)! Nessuno si può immaginare che uno dei tour più gettonati a Monteverde è il “tour dei pipistrelli”. Vedrete questi animaletti nel loro habitat naturale e sarete trasportati in un mondo pieno di misteri.
 
Dove
 
Sarà perché i film li ritraggono come “vampiri” o perché loro amano il buio, ma molti pipistrelli ci hanno messo i brividi. Tuttavia, con questo tour vi assicuriamo che le vostre paure spariranno e sarete stupiti delle loro abilità. Conoscerete altresì molte curiosità che li circondano. Bat Jungle, la struttura a Monteverde dove si compie il tour, è un luogo dedicato solo ai pipistrelli. E’ presente perfino un habitat ricreato nel quale possono volare liberamente. Cosicché si possono conoscere e ammirare da molto da vicino. Inoltre Bat Jungle presenta una raccolta di sculture di vari tipi di pipistrelli e una varietà di mostre didattiche. Pochi tra noi si rendono conto delle meraviglie della natura che ci circonda, soprattutto quando un animale come il pipistrello, è avvolto in credenze popolari, alcune delle quali abbastanza stupide. Monteverde Bat Jungle vi sfida a incontrare vari tipi di pipistrelli nel loro straordinario mondo.
 

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